Una pioniera può essere definita María Lagunes, scomparsa a Città del Messico lo scorso 3 ottobre a 102 anni.
Artista infaticabile nel campo del disegno, della pittura, dell’incisione, della scultura e anche, più recentemente, della fotografia, in sessant’anni di attività ha scandagliato con creatività curiosa e sensibile il rapporto tra scultura e architettura.
Le sue originali opere di scultura, che esplorano scale e dimensioni diverse fino a caratterizzare spazi pubblici urbani, giocano con elementi figurativi deformati fino a renderli astratti, in una personalissima interpretazione. La sua ricerca appassionata, costantemente ispirata ai temi della città, l’ha portata a sperimentare non solo le forme e il rapporto pieni/vuoti, ma anche materiali diversi a volte legati da inattese combinazioni: pietra, cemento, bronzo, legno fino alle lamiere di acciaio con cui modella volumi sempre più articolati.
Attiva nella vita culturale del suo paese, dove è stata anche docente di Disegno e forme scultoree presso l’UNAM (Università Nazionale Autonoma del Messico) di Città del Messico, María Lagunes ha operato a livello internazionale, a partire dall’Europa (in Francia ha studiato e esposto le sue opere già negli anni Sessanta) fino agli Stati Uniti e alla Cina; le sue opere compaiono in molte collezioni pubbliche e private. In particolare in Italia abbiamo conosciuto il suo lavoro in occasione di mostre particolarmente suggestive: a Villa Rufolo di Ravello, alla Reggia di Caserta e, più recentemente, a Castrum Caetani presso il Mausoleo di Cecilia Metella a Roma. Membro in Messico dell’Accademia delle Arti, ha ricevuto numerosissimi premi e riconoscimenti fino al più recente, la Medaglia d’Oro di Belle Arti, che le è stato solennemente attribuito appena qualche mese fa.
Docomomo Italia è vicina a Maya Segarra Lagunes che ha guidato con entusiasmo e competenza la nostra associazione.