IL CATALOGO E LA CONOSCENZA
Nell’acronimo DOCOMOMO la documentazione precede la conservazione. Nella costituzione dell’associazione internazionale, approvata ad Eindhoven nel 1990, è stato stabilito che i gruppi di lavoro assumano come compito statutario la “redazione di un registro internazionale delle architetture più rilevanti del movimento moderno affinché esse possano essere conservate e/o documentate”.
In occasione del secondo appuntamento internazionale dell’associazione, la conferenza di Dessau del 1992, è nato l’International specialist committee on Registers (ISC/R) con l’obiettivo di coinvolgere i gruppi di lavoro nazionali nel promuovere la documentazione sugli edifici del movimento moderno. L’obiettivo più immediato è stato lo sviluppo di un inventario di esempi emblematici di architettura moderna, definendo una griglia di criteri di selezione. La terza conferenza internazionale Docomomo (Barcellona, settembre 1994) è stata la prima pietra miliare nell’opera del registro collettivo. Quindici gruppi di lavoro hanno selezionato più di 500 edifici e siti, e sono stati definiti tre livelli per la selezione di edifici significativi, luoghi e quartieri dell’architettura moderna:
Il livello locale: il registro nazionale e / o regionale inteso come un inventario aperto a scala nazionale e regionale, il più inclusivo possibile
Il livello internazionale: la selezione internazionale (IS)
Il livello globale: pensato in vista della World Heritage List dell’Unesco
In occasione della quinta conferenza internazionale Docomomo (Stoccolma 1998) è stato concordato di estendere l’ambito di registri per includere esempi significativi di urbanistica moderna dopo la seconda guerra mondiale. Questa fase è stata nominata “nuova selezione internazionale” (NIS). La scheda NIS, pubblicata nel febbraio 2000, è stata progettata per accogliere un maggior numero di oggetti – specialmente complessi, tra cui diversi elementi – e per facilitare il trasferimento di file a un database.
Sono stati anche decisi due distinti gradi di schedatura, uno più sintetico (minimum fiche) ed uno più esteso e dettagliato (full fiche).
Un primo esito del progetto del Register è confluito nel volume curato da Dennis Sharp e Catherine Cook, The Modern Movement in Architecture/ Selections from MOMO Registers, presentato in occasione della sesta conferenza internazionale di DOCOMOMO (Brasilia, 2000).
La selezione relativa a circa 800 edifici è stata elaborata da 35 paesi ed è conservata presso il Netherlands Architectural Institute Nai a Rotterdam.
Dal 2003 il DOCOMOMO International Register viene implementato con sistematicità da schede su edifici appartenenti a tipi specifici:
2003: attrezzature per lo sport
2005: l’abitazione e le sue trasformazioni
2006: “other modernism”
2007: edifici per l’istruzione
2008: macchina, fabbrica e architettura moderna
2009: edifici per il governo
2011: salute e architettura moderna
DOCOMOMO Italia ha iniziato nel 1994 il lavoro del catalogo con la redazione di circa 60 schede e considera il Register non come un contenitore chiuso, ma un documento vivo, aperto a continui aggiornamenti, perché la vita di un’architettura non si chiude neppure quando, drammaticamente, se ne verifica la perdita.
L’adesione ai temi del Register internazionale ha dato luogo a una serie di poster esposti negli incontri internazionali e alla redazione di schede che presto saranno pubblicate in un libro a cura di Panayotis Tournikiotis e Marieke Kuipers.
DOCOMOMO Italia _Catalogo delle opere (1994)
DOCOMOMO Italia Register 2003 poster
DOCOMOMO Italia Register 2006 poster
DOCOMOMO Italia Register 2007 poster
DOCOMOMO Italia Register 2008 poster
Nel 2014 Docomomo Italia ha avviato su richiesta del ISC/R una selezione delle 100 opere più importanti che rappresentano l’architettura del ‘900 italiano. L’obbiettivo di questa lista è quello di contribuire alla Docomomo International Online Exhibition. Nella selezione, coordinata da Cristiana Chiorino, il primo criterio guida è stato quello di individuare opere che avessero una ragione forte e chiara per essere nella selezione (dalla valenza urbana, all’innovazione tipologica o tecnica…) e che fossero anche ben documentate, tenendo sullo sfondo gli altri criteri come la ‘presenza’ del progettista, la fortuna o sfortuna critica e la rilevanza regionale. Si è poi cercato di prestare attenzione alla diffusione nelle diverse parti del territorio nazionale e di rispettare anche un principio di differenziazione tipologica rispetto a quelle presenti nel patrimonio delle diverse regioni.
La selezione deve essere considerata come una lista aperta.
Parallelamente è stata avviata la digitalizzazione delle vecchie schede cartacee IS elaborate fino al 2003 per essere incluse nel sito del Register e aperte alla consultazione.