di Vito Quadrato
anno di pubblicazione: 2022
lingua: italiano e inglese
formato: 28×21 cm
edizione: Edizioni di Pagina
ISBN: 9788874707836
All’indomani della Seconda guerra mondiale, la cultura materiale Italiana affronta la sfida della ricostruzione In uno scenario generale di arretratezza tecnologica rispetto agli altri paesi europei. Tuttavia, sarà proprio la permanenza del carattere artigianale del processi operativi nella costruzione a costituire la specificità di alcune delle opere realizzate In questo periodo, rivelando una precisa “Via italiana” dell’intendere il rapporto tra forma e struttura.
Una traiettoria che vedrà il cemento armato come Indiscusso protagonista. All’interno di questo quadro generale, li libro sceglie di Indagare più da vicino la costruzione per l’Industria analizzando alcune fabbriche, capannoni e depositi interessati da un forte
sperimentalismo sulle tecniche di prefabbricazione cementizie.
In questa direzione, alcune esperienze dell’Ingegnere Aldo Favlnl e delrArchltetto Marco Zanuso mostrano al lettore, attraverso uno sguardo incrociato, come Il pensiero artigianale sia capace di mediare l’impatto dell’Industrializzazione edilizia.
In una dimensione più ordinarla del tema progettuale, che individua nella campata lo strumento attraverso il quale rinnovare strutture essenziali, costituite da travi e pilastri, il libro ricostruisce Il processo che, tra cultura del progetto e cultura industriale, dà vita ai prototipi strutturali del due autori.
Vito Quadrato (Bari, 1990), laureato in architettura al Politecnico di Bari nel 2015, nel 2020 consegue il titolo di dottore di ricerca in “Architettura: innovazione e patrimonio”, del DR consortile tra l’Università degli Studi di Roma Tre e il Politecnico di Bari.
Attualmente svolge attività didattica in Materiali e progettazione di elementi costruttivi e Progettazione esecutiva dell’architettura presso il d-ICAR del Politecnico di Bari. È membro della SITdA (Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura) e dell’AIPAI
(Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale).
Nel 2019 vince il Premio Federico Maggia, “Visioni e cambiamento.
Giovani progettisti fabbricano idee”.
Dal 2020 è Ricercatore a tempo determinato in Tecnologia dell’architettura presso il Politecnico di Bari. Nel 2021 vince il premio per tesi di dottorato della Fondazione Lino Gentilini e dell’Università di Trento.